Re: Velocità c (era: Principio di relaltività galil.)

From: luciano buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Thu, 11 Jul 2002 21:58:13 +0200

Franco wrote:
 
> luciano buggio wrote:
 
> > 1) Dici che v � la velocit� della sorgente: quindi non � la formula
> > generale, che va bene per il moto relativo sorgente-osservatore, seocndo
> > le conclusioni della RS. ove ci� che conta � solo la velocit� relativa. Se
> > si muove l'osservatore, Feynman ha un'altra formula?
 
> no, esattamente la stessa. Quando si ricavano sembra che vengano due
> risultati diversi, ma algebricamente sono gli stessi.
La stessa cosa succede con le mie due formule di partenza (quella
coll'osservatore in moto e quella con la sorgente in moto:
vedi il post cui gi� ti ho rinviato dell'11 giugno, in cui ti ho fatto
osservare proprio questa coincidenza): ci si accorge che si riducono ad
una in cui v � la differenza tra le due velocit�, ed il risultato in
termini oppler � quindi invariante dal moto assoluto di sorgente ed
osservatoe: vale solo il loro moto relativo.
> > 2) Noto che al secondo membro altro non abbiamo, come coefficiente di
> > variaizone doppler della f, che la radice quadrata dell'espressione che
> > compare nella formuala del doppler sonoro, che qui riporto:
> > f=f0(v+-W)/(v+-V)
 
> Il doppler sonoro non e` lo stesso di quello della luce. Se la sorgente
> sonora gira intorno a te su una circonferenza e tu sei nel centro, senti
> effetto doppler? No, perche' la distanza non cambia. Se invece gira
> intorno a te una sorgente di luce, vedi una variazione di frequenza?
E' evidente che per il suono non c'� alcuna variazione, dato che dalla
sorgente non si stacca nulla, e la quantit� d'aria da comprimere tra essa
ed il ricevitore non cambia con la rotazione che tu dici.
Diverso � il caso dei fotoni cicloidalmente saltellanti emessi dalla
sorgente luminosa.
Non ho le idee molto chiare su quello che avviene secondo la mia teoria
quando una sorgente viene accelerata in direzione dell'osservatore, ed in
particolare quando subisce l'accelererazione centripeta.
Ad occhio l'intensit� della radiazione emessa e quindi ricevuta dovrebbe
attenuarsi un p� nella direzione del centro e in compenso aumentare in
quella opposta. Un atomo in rotazione che emette normalmente in una riga
(con una certa larghezza) dovrebbe dar luogo, con la rotazione, ad una
riga pi� stretta col centro pi� spostato verso il blu. Questo perch� la
diminuzione dell'intensit� (� un'ipotesi) avviene maggiormente a spese
delle frequenze pi� basse. Un osservatore solidale con il prolungamento
esterno del raggio rileverebbe invece un equivalente spostamento verso il
rosso del centro di una riga pi� larga.
O � il contrario?
Se � sbagliato non spararmi, e dimmi quello che viene osservato, in modo
che possa lavorarci sopra con l'aiutino fornito dall'esperienza.
 
> > Senza che mi vada a cercare Feynman, puoi dirmi in breve quali sono i
> > passaggi che portano per la luce a quella SQRT?
 
> Bisogna riscalare il tempo, e questo introduce la radice quadrata.
Il tempo non � un elastico: troppo facile risolvere i problemi cambiando
le regole del giuoco:-)!
 
> > 3) Si trova scritto nei libri che la formula classica che sopra ho
> > riportato vale anche per la teoria classica della luce:
 
> Ma manco per idea! Direi una cosa del genere e` un ottimo modo per
> confondere le idee alla gente :-)
Vallo a dire a chi scrive quei libri, non a me.
Mi pare la storia dell'aumento della massa con la velocit�.
Colpa degli editori?
 
> > Copio dal Garzanti scientifico.
> > "Nel caso della luce, la teoria classica conduce alle medesime
> > conclusioni, ma la teoria della relativit� conduce ad alcune
> > modificazioni: L'esistenza di questo divario si giustifica consideranto
> > che nel caso acustico intervengono il moto della sorgente e
> > dell'osservatore rispetto al mezzo che trasmette ilsuono, mentre nella
> > teoria della relativit� importa solo il moto relativo tra sorgente ed
> > osservatore:
 
> E ti pare una differenza da poco? In un caso la velocita` dell'onda
> cambia a seconda del vento, nel secondo caso invece la velocita` della
> luce non cambia.
Ma ho detto che � una differenza da poco?
Mi pare che tu ogni tanto dimentichi (me ne hai dato atto a suo tempo),
che la mia teoria fa a meno dell'etere.
>Suggerimento: la fisica standard guardala su libri
> "professionali", non su una enciclopedia scientifica.
Il Garzanti dice esattamente (e forse meglio) quello che ho trovato in
tutti i testi che ho avuto modo di consultare, e quelli *professionali* mi
sono sftuggiti, o forse sono scritti in un linguaggio che solo tu e pochi
altri capite.
E' possibile che la fisica possa dire di saperla solo chi legge i libri
"porfessionali"?
Non ti sembra avvilente, questo?
> > tuttavia, quando la velocit� del moto realtivo � piccola
> > rispetto a quella della luce, le formule dell'effetto doppler restano
> > valide anche per i fenomeni ottici."
 
> E` una approssimazione. Dipende da che cosa si osserva e con che
> precisione si vuole osservare.
Appunto: e al livello degli oggetti che io ho nominato l'errore � di una
parte su un milione.
Non capisco la tua risposta, se vuol dire qualcosa di pi� e di nuovo.
 
(cut)
> > 4) La mia formula � (� quella cui siamo approdati in questo thread in data
> > 11.06):
> > f=f0**c/(c+-v).
> > Soddisfa alle condizini della realtivit� perch�, come vedi, vi compare
> > solo la velocit� realtiva tra la sorgente e l'osservatore.
 
> Si`, ma da` risultati sbagliati rispetto all'esperienza.

Devi ancora farmi vedere qual'� questa esperienza rispetto alla quale i
risultati della mia teoria sono sbagliati.
 
> > Posto che sia in competizione con quella che tu riporti, le differenze
> > nelle previsioni sono sotto la soglia dell'osservabile per i valori di v
> > che ricorrono nell'astronomia classica (oltre, ritengo. che in laboratorio
> > e nelle osservazioni in fisica).
 
> No, sono misurabilissimi (e misurati con il doppler trasversale).
Differenza di una parte su un milione?
Ma come fanno?
 
> Capisco che ci sia affezionato a quella formula, ma richiede una
> revisione :-)
Sar� felice di revisionarla (come ho fatto finora su tue precise
indicazioni) se mi dirai per quali motivi non va bene: ti confesso che non
l'ho ancora capito.
Ciao.
Luciano


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Received on Thu Jul 11 2002 - 21:58:13 CEST

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