Re: Un articolo da Relatività per stupidi..
In realtà Coppola chiedeva delucidazioni sulla questione della contrazione o allungamento della circonferenza e sulla questione della curvatura dello spaziotempo. Relativamente alla prima questione preferisco non usare regoli e righelli, anche perchè condivido quanto dici sulla questione del "regolo in accelerazione", ma soprattutto perchè farei dei casini. Quando ho a che fare con misure di tempi e/o lunghezze, preferisco usare i raggi luminosi. Come ho detto prima, l'effetto Doppler trasversale è solo uno dei due ingredienti da utilizzare se si vuole risolvere il problema usando il mio metodo. L'altro è la sincronizzazione degli orologi. Nel complesso io preferisco usare la terminologia "dilatazione temporale rotazionale", coniata dal sottoscritto ed accettata da Editor e Referee internazionali. Ad ogni modo, il metodo che uso io per misurare le distanze è precisissimo se usato in modo rigoroso.
Relativamente alla curvatura dello spaziotempo, lo spaziotempo di Langevin, in cui si lavora per i problemi relativi al riferimento rotante, è curvo perché le geodetiche, sia della luce che della materia, non sono linee rette. In effetti, la trasformazione di Langevin, che permette di passare dal riferimento Lorentziano a quello rotante lascia invariata sia la coordinata radiale che quella temporale, ma la coordinata radiale diventa ora una sorta di "coordinata comovente" mentre la distanza propria si contrae. La coordinata temporale non è più un tempo proprio come era nello spaziotempo piatto di Lorentz-Minkowski.
Saluti, Christian Corda
On Saturday, 1 April 2023 at 14:00:04 UTC+2, Bruno Cocciaro wrote:
> Il 31/03/2023 11:49, Christian Corda ha scritto:
>
> > E' il cosiddetto "rotore di Mossbauer", proposto per la prima volta da Kündig in W. Kündig, Measurement of the Transverse Doppler Effect in an Accelerated System. Phys. Rev. 129, 2371 (1963). Frutta l'effetto del redshift/blueshift di un raggio di luce sparato dal centro di rotazione ad un rivelatore rotante nel bordo della circonferenza.
> qui non si sta parlando di effetto doppler trasversale. Non ne parlo io
> perché non ne parla Nello Coppola né Di Bianco.
> Di Bianco sostiene (spero che non lo sostenga anche tu) che,
> se
> Hp1) un oggetto è formato da un regolo, D, lungo 10 metri, il quale
> passa per il centro e giace lungo due apoteme opposte di un poligono
> regolare a 31.415926*10^6 facce, su ciascuna faccia del quale è messo un
> regolo lungo un micrometro (ciascun regolo è fissato rigidamente agli
> estremi coi regoli adiacenti come anche gli estremi del regolo D sono
> fissati rigidamente al centro di due regoli "piccoli" che descrivono il
> perimetro dell'oggetto),
> Hp2) l'oggetto viene posto in rotazione attorno al centro di D,
> allora
> Th) per la curvatura dello spazio tempo (o, se preferisci, per il
> principio di equivalenza), le facce del poligono aumenteranno
> (aumenteranno anche i regoli piazzati su ciascuna faccia). E
> aumenteranno sempre di più all'aumentare della velocità angolare di
> rotazione. Ruotando "tanto" potremmo far spuntare dal nulla anche
> diversi milioni di nuovi regoli lunghi un micrometro.
>
> Ecco, ciò che chiamo magia è semplicemente la tesi Th).
>
> Ho anche detto che, secondo me, senza un modello condiviso di cosa
> dovremmo intendere con le parole "regolo in accelerazione", diventa
> impossibile parlare in generale di corpi rigidi accelerati. Certo,
> dovremmo trovare un modello che poi, in qualche modo, descriva il reale
> comportamento dei regoli in accelerazione; cioè il modello dovrebbe
> essere testato sperimentalmente, o, almeno, in prima istanza, dovrebbe
> essere testabile sperimentalmente in via di principio.
>
> Quindi, se si vuole parlare di effetto Doppler trasversale, bene, si
> parli di quello. Non si parli di magia.
>
> Bruno Cocciaro.
> --
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Received on Sat Apr 01 2023 - 18:24:30 CEST
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