Re: L'origine della vita

From: Siddharta <nospam_at_nospam.com>
Date: Wed, 23 May 2007 16:49:17 +0200

"Enrico SMARGIASSI" <smargiassi_at_ts.infn.it> ha scritto nel messaggio
news:4652A7A7.1050203_at_ts.infn.it...
> Siddharta wrote:
>
>> E invece non lo sono. Il vanolone parla del mondo fisico, e quindi deve
>> dare sostegno empirico alle sue idee. Qui siamo in un mondo completamente
>> diverso.
>
> L'ostia consacrata fa parte della natura, quindi io mi ritengo
> perfettamente giustificato nell'applicare le consuete metodologie
> scientifiche a tutte le affermazioni che vi si fanno sopra. Se qualcuno
> dice che l'ostia non e' pane ma carne e sangue mi aspetto che ne mostri le
> caratteristiche. Per giustificare il fatto che queste non si mostrano
> affatto viene fatto appello a cio' che nel mio vocabolario si chiama
> ipotesi ad hoc - procedura applicabile ed applicata nel caso degli eterini
> et sim.. Nulla di male in se': basta che la cosa sia dichiarata e fatta
> scientemente. Se invece l'ipotesi viene assunta addirittura a dogma ci
> avviamo al campo crackpottaro.
>
> Si potrebbero fare altri esempi. Mi limito a ricordarne uno che ha
> rilevanza alla discussione passata: sostenere che l'uomo ha sempre la
> facolta' di distinguere il Bene dal Male, dove Bene e Male sono definiti
> da una specifica religione, significa ignorare la massa schiacciante di
> evidenza storica, psicologica e sociologica che mostra come i nostri
> canoni di giudizio etico (e non solo) siano fortemente influenzati da
> contingenze al di la' del controllo del singolo. Ed ignorare l'evidenza
> empirica e' da crackpot.
>
> --

Questo ragionamento ha una falla, perch� prescinde, nella prospettiva
teologica, da due assiomi di fondo:
- dio esiste;
- dio pu� compiere eventi (eventi � impiegato nel senso comune del termine)
che trascendono il mondo fisico.
Cristo transustanzia il suo corpo e sangue senza che il "piccolo chimico" lo
riveli. Assumere le "verit�" di partenza � un fatto di fede.
La struttura della teologia, che si fonda sulla rivelazione e la rivelazione
� una catena di atti di fede che diventano sempre pi� deboli (il soggetto
cui � fatta deve escludere che qualcuno gli abbia messo il peyote nel caff�
:-), gli altri devono fidare nelle rivelazioni ricevute, generazione dopo
generazione), ma che si basano solo e comunque sui due assiomi di partenza.
A mio parere, l'accettazione o il rifiuto circa l'esistenza di dio
(minuscolo :-)) non pu� derivare n� da un procedimento logico n�, tantomeno,
dall'evidenza empirica. E cos� il suo contrario (prove sull'esistenza di
dio).
Io rifiuto dio sulla base di miei convincimenti che, alla fine, potrebbero
anche rivelarsi sbagliati. Se l'inferno non � vuoto, come suppongono invece
alcuni teologi contemporanei, ci ritroveremo insieme a spalare m***a.
Spero il pi� tardi possibile :-)
Received on Wed May 23 2007 - 16:49:17 CEST

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