Re: Frequenze non udibili: a cosa "servono"?

From: Piercarlo <ramukreip_at_yahoo.it>
Date: Sat, 13 Oct 2007 20:17:29 +0200

Archeopteryx <cor.bonukFANCULOSPAM_at_libero_NOMAIL_.it> wrote:

> > [...] aprioristicamente si ritiene "vero". Si potrebbe
> > anche tirare in ballo una sorta di "effetto Rosenthal"
> > verso le elettroniche, meglio "trattate" e curate
> > quanto pi� costano... ma mi fermo, sento che da
> > it.hobby.hi-fi stanno gi� cominciando a sparare! :-P
>
> Bon :) Vedi che vuol dire occuparsi di un certo campo e
> poi abbandonarlo per 30 anni? Per me son cose nuove e
> interessanti, ed � simpatico che se ne parli qui che la
> discussione pu� mantenersi entro i binari giusti.
>
> ciao!
>
> C.

In trent'anni, non fosse che per l'introduzione e la generalizzazione
dei sistemi digitali prima e dei sistemi di compressione dati (compresi
dati audio), sono cambiate alcune cose. Sicuramente un po' di
aspettative verso le nostre orecchie che, quando si ha voglia di
guardare con serenit� l'intera faccenda, si � dimostrato semplicemente
il pi� ingannabile dei cinque sensi. Forse ai pippistrelli non si
riuscirebbe a darla a bere tanto facilmente, ma noi, quando pretendiamo
di ritenere "obiettivo" il nostro udito - soprattutto nell'ascolto di
musica! - siamo semplicemente dei tonni. E non in senso "ittico"! ;-)
La cosa � peraltro subliminalmente risaputa anche dai diretti
interessati che, rifiutando a priori ogni prova in cieco, anche ridotta
ai minimi termini, confermano che molto di un certo tipo di "ascolto"
viene effettuato pi� dagli occhi che dalle orecchie.

In realt� vi sarebbero parecchie cose interessanti da indagare sul modo
in cui la gente ascolta e percepisce la musica e i suoni in genere in
quanto aprirebbe il varco a indagini sul "cosa �" realmente l'udito dal
punto di vista evolutivo, soprattutto dal punto di vista evolutivo della
*nostra specie* che, da seconda vista "senza luce" occasionalmente
ancora usata oggi (soprattutto dai non vedenti), ha col tempo evoluto
l'udito (secondo me) nella direzione di una marcata specializzazione
come organo "ricevitore di comunicazioni" (anche in senso lato come
quella musicale), cio� di sequenze significative di suoni pi� che di
suoni puri e semplici che, in quanto tali, possono e probabilmente per
certi aspetti *devono* essere integrati anche da elementi visivi del
processo di comunicazione. Non so quanto sarebbe IT discuterne qui ma di
"carne da cuocere" non ne manca di certo! :-)

Ciao
Piercarlo
Received on Sat Oct 13 2007 - 20:17:29 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:09 CET