Sulle critiche del Professor Fabri al mio articolo sulla

From: Christian Corda <cordac.galilei_at_gmail.com>
Date: Mon, 20 Dec 2021 11:03:05 -0800 (PST)

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Il Prof. Elio Fabri ha fatto delle critiche, usando anche un linguaggio
sarcastico e, a mio modo di vedere, poco rispettoso, al mio articolo
sulla precessione delle orbite dei pianeti che si è discusso
recentemente su questo gruppo di fisica. In realtà il Prof. Fabri, come
altri come lui che non sono di relativisti puri o dei fisici della
gravitazione come me, non ha capito il mio approccio. E' dunque
opportuno fare chiarezza sulla situazione.
Il Prof. Fabri, scrive:

> Il secondo commento è che non si capisce dove entri il perielio nel
> suo calcolo, che assume orbita circolare.
> Quello che lui calcola è la differenza nella velocità angolare di
> Mercurio a seconda che si tenga presente la massa del pianeta o la si
> trascuri. Arbitrariamente assume la differenza come precessione del
> perielio






Al Prof. Fabri pare non esser chiaro che in un'orbita circolare ogni
punto è sia afelio che perielio, ma è l'orbita stessa a precedere,
quindi non vedo dove sia il problema. Anche la formula Einsteiniana
prevede la precessione per un moto perfettamente circolare. Inoltre, non
c'è nessuna arbitrarietà ed è questo il punto chiave che il Prof. Fabri
non capisce. La cosa non deve stupire, perché su questo punto si è
fatto un errore per oltre 160 anni. Se consideriamo il sistema
Sole-pianeta, sia in fisica Newtoniana che in RG si è soliti trascurare
la massa del pianeta rispetto a quella del Sole, considerando il pianeta
una massa test immersa nel campo gravitazionale del Sole. In questa
approssimazione, in fisica Newtoniana si sceglie un sistema di
riferimento inerziale in senso Newtoniano centrato nel Sole e solidale
allo stesso. Se però rimuoviamo l'approssimazione di considerare
trascurabile la massa del Sole, un sistema di riferimento centrato nel
Sole e solidale allo st
  esso NON sarà più inerziale in senso Newtoniano in quanto il Sole si
muoverà di un moto non-inerziale per via della backreaction del pianeta
dovuta al terzo principio della dinamica. Dunque, se approssimiamo
l'osservatore solidale al Sole come se fosse un osservatore inerziale in
senso Newtoniano, sottostimiamo la velocità del pianeta rispetto al
Sole. Il pianeta avanza in realtà più velocemente generando in tal modo
la precessione dell'orbita. Nel mio articolo tratto la debole deviazione
dovuta alla forza apparente che agisce su Mercurio, a sua volta dovuta
alla non-inerzialità del Sole, come una perturbazione
sull'approssimazione di riferimento inerziale. E sarei io a scrivere
pasticci inenarrabili e a usare approcci farraginosi (sic). Forse
sarebbe il caso che il Prof. Fabri usasse un linguaggio più rispettoso.
Poi il Prof. Fabri scrive:
> Se le tenesse entrambe, la precessione per Mercurio (eq. 74) sarebbe
> doppia del giusto, e per Venere e Terra sarebbe parecchio maggiore di
> quanto si osserva.
> Allora che fa? Passando dalla (74) alla (75) fa sparire il termine di
> massa, che a questo punto è solo un disturbo. Poi arzigogola sulla
> distanza radiale, cosa che si sarebbe potuta risparmiare se avesse
> fatto il calcolo in un colpo solo. (Non lo sa fare perché a quanto pare
> la sua comprensione della RG è alquanto approssimativa).
> Doppia magia! - ritrova la formula di Einstein, eccentricità a parte.


Anche qui non c'è nessuna magia, più semplicemente, è il Prof. Fabri
che non capisce. Non è che il termine della massa passando dalla


(74) alla (75) sparisce per magia o perché è solo un disturbo. Ho
semplicemente reintrodotto la velocità angolare definita nell'equazione
(18). Non mi aspettavo che una semplice sostituzione nel passaggio da
un'equazione ad un'altra potesse mettere in difficoltà uno studioso come
il Prof. Fabri.

Il Prof. Fabri scrive:

> Qui si accorge del problema che dicevo sopra, e ha un'idea luminosa:
> bisogna tener conto della dilatazione gravitazionale (e rotazionale,
> dice lui) del tempo.




Non è che lo dico io, è ciò che accade. Il Prof. Fabri ancora non
capisce facendo del sarcasmo fuori luogo. Io faccio il primo calcolo in
RG in un riferimento inerziale locale e statico centrato nel sole.
Questo primo calcolo tiene conto della dilatazione temporale
gravitazionale, ma NON del fatto che il pianeta si muove di moto
rotatorio rispetto al riferimento scelto. Il contributo addizionale è lo
stesso che si calcola quando in un moto rotatorio si tiene conto
dell'effetto Doppler relativistico trasversale. Un modo elegante per
calcolarlo è mettersi nel sistema di riferimento rotante che "segue" il
pianeta che ruota. In tal modo il principio di equivalenza permette di
trattare la rotazione come un campo gravitazionale addizionale. Mi
permetto di aggiungere che sulla mia spiegazione della dilatazione
temporale rotazionale ho vinto una Menzione Onorevole ai Gravity Awards
2018, vedere https://doi.org/10.1142/S0218271818470168. I giudici dei
Gravity Awards non sono
  come il Prof. Fabri che ha visto solo la RG da un punto di vista
esclusivamente didattico, cioè fatta da altri, ma sono notoriamente tra
i maggiori esperti di gravitazione del mondo ed hanno riconosciuto che
la mia analisi è una prova nuova ed indipendente della RG. Una cosa che
non mi pare il Prof. Fabri abbia ottenuto. Quindi, se non ha mai
lavorato su queste cose, il Prof. Fabri dovrebbe evitare di fare del
sarcasmo, perchè rischia di fare delle figuracce come in questo caso.
Infine il Prof. Fabri scrive:

> Non credo necessario aggiungere altro.
> --
> Elio Fabri










No, c'è da aggiungere che il mio lavoro finale sul perielio dei pianeti
è stato pubblicato su Physics of the Dark Universe, un giornale
mainstream ad alto impact factor, vedi
http://dx.doi.org/10.1016/j.dark.2021.100834. A me risulta che il Prof.
Fabri tutta la sua carriera scientifica non abbia mai scritto un
articolo di autore singolo sulla gravitazione in un giornale con un IF
così alto. Sbaglio? Dunque il Prof. Fabri dovrebbe evitare di essere
irrispettoso verso il sottoscritto. Se fosse come dice lui che la mia
comprensione della RG è alquanto approssimativa allora, da quanto
spiegato sopra, quella dello stesso Prof. Fabri sarebbe meno che
alquanto approssimativa... Qui davvero non è necessario aggiungere
altro, almeno riguardo al Prof. Elio Fabri. Per il resto, anche se il
mio ego è probabilmente anche più grande di quello del Prof. Fabri,
chiarisco che, se qualcuno vuole delle spiegazioni sul mio lavoro di
ricerca, sono disposto volentieri a dargliele, ma, se vuole f
  are delle critiche, mi aspetto che abbia prodotto dei risultati nel
mio campo di ricerca se non dello stesso livello o superiori ai miei,
almeno paragonabili. Chi ha fatto pressoché solo didattica o
divulgazione su un argomento così complesso e specialistico dovrebbe
assumere un atteggiamento rispettoso ed educato.
Saluti a tutti,Christian Corda
Received on Mon Dec 20 2021 - 20:03:05 CET

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